di Francesco Veltri
Per la prima volta nella storia, la Calabria riesce a far dimenticare ‘ndrangheta, malaffare, povertà varie e brilla in Italia grazie alla conquista del primo posto in una classifica di assoluto prestigio. Merito della famiglia Anania di Catanzaro, salita martedì sul palco del Festival di Sanremo per mostrarsi in tutto il suo florido splendore. C’erano tutti, proprio tutti: mamma Rita, papà Aurelio e i loro sedici figli, pare non venuti al mondo come conigli di degregoriana memoria, ma per gentile concessione dello Spirito Santo, sul quale il capo famiglia catanzarese ha scaricato, e ripetutamente, tutta la responsabilità di quanto accaduto nel corso degli ultimi vent’anni. Ma complimenti e felicitazioni a parte per quello che può definirsi un record che porta in alto il nome della regione più disastrata della Penisola, a fare notizia sono state soprattutto le dichiarazione del signor Anania che, forse senza volerlo, ha fatto scoppiare pubblicamente e definitivamente un conflitto che fino a quel momento la Chiesa cattolica era riuscita con non poche difficoltà a tenere nascosto: quello tra lo stesso Spirito Santo e Papa Francesco. Quest’ultimo, qualche settimana fa, dall’alto dei cieli, aveva ammonito i credenti più vivaci sotto le coperte, affermando testualmente che “Alcuni credono, scusate la (mali, ndr) parola, che per essere buoni cattolici dobbiamo essere come i conigli. No, paternità responsabile”. E poi ancora: “Io credo che la famiglia ideale abbia tre bambini”. Tre bambini, ben 13 in meno dello Spirito Santo. Una sfida ideologica a distanza a mo’ di annunci ad effetto che apre, a questo punto, uno scontro difficile da sanare all’interno e all’esterno del mondo cattolico, anche in considerazione del fatto che mamma Rai (che di figli dal 1954 ad oggi ne ha sfornati anche troppi e senza criterio), con la sua scelta, si è schierata apertamente contro il Papa comunista, preferendo la cosiddetta Terza Persona della Santissima Trinità. Una scelta di tradizione in linea con la tendenza del momento che vuole un ritorno in auge del pensiero democristiano, culminato qualche settimana fa con l’elezione dell’ex DC Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica. Perché in fondo si sa, in questo Paese, da sempre “si stava meglio quando si stava peggio”, e allora largo a Albano e Romina, a Felicità, a Pippo Baudo Conti e allo Spirito Santo di Catanzaro.
giovanni
7 anni agoLeggete e avrete un’idea più chiara del senso delle parole di Papa Francesco:
http://www.formiche.net/2015/01/22/papa-francesco-figli-conigli/
mmasciata
7 anni agoLetto, ma per cogliere la metafora di Papa Francesco bisognava anche cogliere l’ironia di questa rubrica.