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Just Laurè, anche i blogger hanno un’anima (precaria)

admin
Ottobre31/ 2012

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Una capellona con una vita interiore decisamente sovraffolata. È così che si definisce Just Lauré, al secolo Laura Lombardo, sociologa dottorizzata e masterizzata da Unical e Regione Calabria, che dal 2011 ha deciso di spostare l’analisi sociologica in un cliccatissimo blog.

Ma la storia di Laura è anche un ordinario racconto di precariato. Laureata in Scienze Politiche, svolge una ricerca di dottorato sui centri sociali urbani, attraversando l’Italia in treno e incontrando la volontà di partecipazione che serpeggia nelle strade secondarie delle città. Sui libri vengono definiti “movimenti collettivi” nella realtà sono storie di condivisione quotidiana di idee e progetti.

Al termine del dottorato, come per molti, si prospetta anche per lei il master all’estero. Nel 2008, grazie a un voucher della Regione Calabria che almeno per quella volta offriva solo formazione e non promessa d’inserimento lavorativo, Laura parte per l’Inghilterra. Che non è Londra. Cambia cinque case in sei mesi nella città molto english di Canterburry che nulla ha a che fare con la cartolina glamour londinese, ma che rispetta la tradizione piovosa e uggiosa del Regno Unito.

Da meridionalista convinta, dopo il master, torna in Calabria con la speranza che la sua alta formazione potesse darle accesso alla carriera universitaria. Ma solo dopo qualche anno scopre che, nella maggior parte dei casi, la specializzazione accademica è solo occasione di studio e non un trampolino per l’occupazione lavorativa.

Nel pieno della riforma Gelmini, rimasta senza contratto, Laura partecipa  al movimento dei “Precari invisibili della ricerca” nato tra i cubi dell’Università della Calabria che fu capace, per qualche mese, di creare una rete con altri atenei e altri cervelli invisibili piegati su esami e tesi di laurea, spesso gratuitamente. Un sit-in sul traghetto Villa San Giovanni – Messina, in collaborazione con l’università messinese, rimane il simbolo precario di un tentativo di mettere fine al volontariato universitario e di riportare l’Università ad essere un luogo istituzionale che dovrebbe essere il primo a non tollerare la sistematizzazione della precarietà.

Laura decide di reinventarsi e continuare la sua vocazione sociologica. Rimane in Calabria, pubblica con Coessenza la sua avventura inglese ne “In compagnia di un cefalo di pantano” e ritiene necessario continuare la ricerca fuori dall’università, forse rompendo lo schema della scientificità ma cogliendo in pieno la necessità di camminare per la strada.

Inizia a lavorare per la cooperativa Le Serre che si occupa del riciclo di carta, vestiti e piccoli elettrodomestici oltre che del recupero di vecchi libri. Nel 2011 nasce il blog di Just Lauré che racconta le avventure di Matilda e della città di Vilienza. Storie minute ma anche importanti di una città come Cosenza indolente e distratta, narrate con ironia e con gli occhi della sociologia prestati al web.

Tra città illuminate e storie di precariato esistenziale, Laura scrive anche con delicatezza di persone incontrate e di cui nessuno mai probabilmente conoscerà la storia, altro dettaglio di un esperimento ben riuscito che è stato capace di applicare alla realtà il patrimonio culturale appreso sui libri.

Mariarosaria Petrasso

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