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Due Curve, un minuto e un chilometro

admin
Novembre14/ 2012

brutium - guaranum

di Francesco Vigna

“Non è finita finché non è finita”. La storica frase di Yogi Berra sarà entrata nella testa di mister Tonino Gerace quando alla fine mancava solo un minuto. Il campo è di quelli storici, per il calcio figlio di un dio minore. Il “Marchesino” di Rende, bardato di rossoblù, è casa della Brutium Cosenza. Definirlo ostico sarebbe come usare un eufemismo, la squadra vanta il seguito di tifosi della mitica Curva “Catena”. Dalla testa del mister, investito da una sorta di religione zemaniana che gli fa mettere dentro 6 giocatori d’attacco contemporaneamente, il motto del coach degli Yankees di New York si propaga a quella dei ragazzi del Guaranum.

Coraggio Manolo!!! Non un’altra sconfitta per Denis!!!”. Tutto il San Vito intanto, è col fiato sospeso. Al 95′ minuto Mosciaro ha la possibilità, dal dischetto del calcio di rigore, di pareggiare i conti contro la Gelbison. Una partita importante, contro una diretta concorrente per la promozione. Una partita importante, perchè lo stesso giorno di Domenica, 23 anni fa, fu ucciso Denis Bergamini.

Cosenza, insieme alla famiglia Bergamini non lo ha mai dimenticato, qualcun altro ha fatto di tutto perché lo si dimenticasse. Domenica la tifoseria ha donato una targa ricordo alla sorella di Denis, Donata, la quale ha raggiunto la Curva Sud, intitolata a suo fratello, da dove ha poi visto la partita, insieme ai ragazzi che lottano per far luce sulle cause della morte di Denis… Il pallone che Manolo posiziona sul dischetto pesa 23 anni di ricordo.

Al minuto 89, intanto, Vittorio Pino mette in rete il gol del pareggio per il Guaranum. I tifosi della Brutium sono ammutoliti, di sasso. Quandi perdi una partita all’ultimo minuto, prima del recupero, l’anima ti brucia in Seconda categoria come in Serie D, al Marchesino come al San Vito. In Curva Nord come in Curva Sud, che in questa domenica hanno condiviso anche il primo dei minuti, ricordando il tifoso ucciso Gabriele Sandri.

Non è ancora finita però, e Yogi Berra rimbomba come un martello pneumatico nella testa dei giocatori del Guaranum. Non è ancora finita.

E’ un minuto fondamentale, l’ultimo minuto. L’ultimo pallone è sempre il più pesante, il più importante. Manolo Mosciaro lo posiziona sul dischetto e arretra per prendere la rincorsa mentre poco più in là Luca Covello regala un assist a Emanuel Nicoletti che vale come un rigore.

La Curva Sud accompagna Mosciaro nel calciare quel rigore, mentre la Curva Nord spinge le braccia di Gaudio nel tentativo di respingere il pallone calciato da Nicoletti. Una grande storica ed eroica passione che prescinde dalla categoria. Ora fra le due curve c’è un chilometro: ma il destino è di nuovo comune, nell’ultimo minuto.

brutium guaranum 2

Mosciaro e Nicoletti calciano contemporaneamente i loro rispettivi palloni: uno entra, l’altro è respinto dal portiere cilentino Spicuzza. Se fosse stato un film, il lieto fine sarebbe stato vedere le due curve piene di tifosi che festeggiano il loro beniamino. Ma è la vita, e nell’ultimo minuto conta poco il blasone o le tifoserie, il fato è dalla parte di chi ci crede davvero, di chi ha fatto suo lo spirito di Yogi Berra nella domenica in cui Gelbison e Guaranum riuscirono ad espugnare le due curve rossoblù in quel minuto distante un chilometro.

 befunky gelbison rigoreparato cosenza

 

 

Leggi anche: Il Guaranum e Wilde, cronache dal calcio di provincia (qui

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