Inferno al campo rom di Vaglio Lise a Cosenza. Le fiamme hanno divorato una parte consistente degli abitati lungo il fiume Crati e diverse esplosioni hanno generato una grande paura fra la gente, facendo temere il peggio. Alle 3 del mattino i mezzi dei vigili del fuoco sono ancora in azione e per fortuna non sono segnalate vittime. L’incendio è stato circoscritto alla parte meno abitata del villaggio, e non dovrebbe lambire i cantieri vicini. Il peggio dopo la mezzanotte, con le fiamme che avevano raggiunto le mura di cartone delle prime baracche propagandosi in altezza, e almeno tre esplosioni in rapida successione. Difficile allo stato delle cose ricostruire l’inizio dell’incendio e le sue cause, le deflagrazioni sarebbero dovute agli impianti a gas di alcune di queste abitazioni. Sul posto, per mettere in sicurezza l’area, un imponente dispiegamento di mezzi e risorse dei vigili del fuoco e del 118 cittadino, coadiuvati negli interventi dalle forze dell’ordine cittadine. Molta la paura degli abitanti, non sono mancati gli attimi di tensione nel timore che qualcuno fosse rimasto sorpreso nel sonno dal rogo. La notte sulla città di Cosenza è stata colorata dall’intenso bagliore delle fiamme e anche il fiume Crati, abituato a riflettere il nero della notte, testimoniava il rossore della paura.
Il campo rom cosentino c’è da 9 anni ed è in continua espansione, spesso sono state denunciate le estreme condizioni di vita dei suoi abitanti, cittadini comunitari che dovrebbero vedersi riconosciute dalle autorità territoriali i diritti fondamentali. Già lo scorso febbraio un rogo partito per cause accidentali ha distrutto gran parte della baraccopoli cosentina, e il primo cittadino Mario Occhiuto, dimostrando pronta solidarietà alle circa 18 famiglie rimaste senza niente, aveva dichiarato che la “situazione sia in termini di sicurezza riguardo all’incolumità delle persone, sia in termini di igiene pubblica, non è più tollerabile né procrastinabile”. Gli assessori cittadini avevano compiuto un pronto sopralluogo sui posti che molto probabilmente si ripeterà in questi giorni, di certo c’è che il pericolo scampato in questa calda notte di luglio è stato altissimo. Sempre sulla questione Occhiuto ha annunciato una soluzione alternativa spiegando di trovarsi davanti “ad una bomba a orologeria che ci impone di fare qualcosa. L’amministrazione ha individuato proprio a Vaglio Lise una zona su cui far sorgere il Centro di valorizzazione della cultura Rom, che diventerà anche un campo sosta temporaneo. Al riguardo, abbiamo redatto un progetto preliminare e individuato un finanziamento regionale”. Ma la burocrazia ha tempi che le fiamme non hanno voluto rispettare e il pericolo si è riproposto con analoghe modalità in altri campi rom lungo tutta la penisola, dimostrando come la questione sia aperta e stringente per le amministrazioni locali, che da sole però possono fare poco per scongiurare tragedie come quella sfiorata in questo sabato notte. (sas)