di Salvatore Intrieri
“L’umiltà e la bontà di questa popolazione mi hanno colpito molto, appena mi hanno chiesto di organizzare un incontro amichevole non ho esitato e ne ho parlato subito col mio presidente”. Così, nella sala stampa “Antonino Catera” dello Stadio San Vito di Cosenza, Gennaro “Ringhio” Gattuso parla dei cittadini di Mormanno, invitando a proseguire la raccolta fondi per rimettere in piedi il paese ai piedi del Pollino.
L’incontro di calcio fra la Nuova Cosenza e il Sion disputatosi mercoledì, ha dimostrato tanto. In primis, la volontà solidale del Comune di Cosenza nell’organizzare questo evento e non solo, e poi la voglia di esserci della gente rossoblù, sempre vicina ala squadra della propria città ma soprattutto pronta a sostenere le sorti di questa terra, dando prova di forza soprattutto nei momenti di difficoltà.
Difficoltà che i “Mormannesi “ stanno attraversando da un bel po’. Noi fin dal giorno del sisma abbiamo deciso di parlarne e farne parlare più possibile (leggi qui) perché non ci si scordasse di mantenere alta l’attenzione per tutte quelle famiglie rimaste senza casa, ma è bene chiarire che le difese per la propria terra i cittadini colpiti dal sisma hanno dovuto costruirsele da soli.
Ricorderete l’appello dei ragazzi della zona al presidente della Repubblica, una raccolta firme per “convincere” le istituzioni ad intervenire sul territorio, le parole disperate del sindaco sulle strade e gli edifici inagibili. Solo dopo quindici giorni venne dichiarato, in modo quasi “forzato” e “dovuto” lo stato d’emergenza, roba davvero da far riflettere perché in quei giorni nelle edizioni dei Tg non scorreva nessun numero verde fra una notizia e l’altra, nessuno pensava di aiutare seriamente queste persone.
Gattuso, insieme all’amministrazione cosentina, c’ha messo come suo solito la faccia; la tribuna del San Vito era piena, quasi 2000 spettatori che seguivano una gara ricca di giovani, e li in mezzo al campo c’era il campione del mondo, lento nel pensare e nell’agire ma con un cuore veloce come ai bei tempi.
Faceva un certo effetto vedere alcuni studenti di Mormanno, con la cassettina delle offerte all’entrata dello stadio, altri presenti tra gli spalti che ci chiedevano il perché della nostra presenza, se era solo per veder palleggiare Gattuso o c’era ben altro. Molti hanno risposto, testualmente: “Gattuso sì, ma noi siamo venuti per voi, per darvi una mano”.
La gara, per la cronaca, termina 1-2 per gli svizzeri dopo il vantaggio illusorio dei “Lupi”.
i tifoni cosentini gridavano scherzosamente allo scandalo scommesse per il segno 1 di fine primo tempo (quotato dalle agenzie a 12.10), ma mercoledì su quell’unico prato verde non c’era proprio l’odore del “malaffare”, ma quello della feste, dello sport più pulito.
A fine gara Gattuso in sala stampa ha mantenuto lo show parlando in dialetto e gestendo la calca. Di tutto e di più nei discorsi del ragazzo di Schiavonea, invitando i ragazzi calabresi a studiare e a fare le cose per bene. Smentisce le voci di una sua futura candidatura e annuncia che farà l’allenatore.
Viene da dire: “Peccato”.