L’ufficio postale di Redipiano di San Pietro in Guarano è salvo, non chiuderà. Lo ha disposto il Tribunale Amministrativo del Lazio, che ha accolto il ricorso del piccolo Comune della presila cosentina contro la decisione del novembre 2012 di Poste Italiane. La vicenda non è solo importante per gli abitanti di questo piccolo centro premontano, ma per tutti quelli nelle stesse condizioni in giro per l’Italia.
“Abbiamo vinto, in perfetta solitudine, una battaglia di civiltà. In questa sentenza del Tar del Lazio, che in pratica smonta il piano di ridimensionamento dei punti di accesso della rete postale, si stabilisce una regola essenziale che da tempo noi amministratori locali ripetiamo: i servizi pubblici non possono e non devono essere soggetti a profitti“. Queste le parole di soddisfazione del sindaco di San Pietro in Guarano, Francesco Acri. Poste Italiane, che da queste estate comincerà il piano di privatizzazione, aveva disposto la chiusura dell’ennesimo ufficio postale nella frazione del comune più densamente abitata (1200 abitanti), dopo aver già avviato un ridimensionamento con l’apertura di questo ufficio su su tre giorni settimanali, e la chiusura di quello di San Benedetto, frazione più a valle.
Il Tar della Calabria aveva già richiesto la sospensiva per quel provvedimento e ora dagli uffici romani arriva una vittoria piena per il piccolo Davide sampietrese contro il Golia statale che a questo punto potrà aprire la strada ad azioni anche di altri comuni interessati da provvedimenti simili. Ancora il sindaco Acri, orgoglioso di aver sostenuto questa battaglia, sostiene che la sentenza “rende giustizia ai diritti di cittadinanza ma evidenzia anche la miopia della classe politica che ha ignorato, con fastidiosa sufficienza, le conseguenze che avrebbe avuto sulla quotidianità delle persone più deboli l’applicazione indifferenziata del Decreto. Non abbiamo solo vinto una battaglia legale, ma affermato un principio generale : i servizi pubblici non devono essere valutati esclusivamente dal punto della ‘redditività’ e questo vale anche per il servizio idrico, per i trasporti e quant’altro”.
Intanto, salvato l’ufficio postale di Redipiano, anche quello di San Pietro centro potrebbe tirare presto un sospiro di sollievo. Al vaglio degli uffici regionali, con l’accordo di massima che sarebbe già stato raggiunto, infatti c’è lo spostamento della sede in una più grande e idonea ubicata in Piazza Fiume con la possibilità di erogare nuovi servizi come quello di uno sportello postamat.
SALVA LA POSTA A REDIPIANO, LEGGI LA SENTENZA
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