• venerdì 26 Aprile 2024

GRAZIE DEI FIOR | Charlize all’Eredità, che barba all’Ariston

mmasciata
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Febbraio12/ 2015

carladi Carla Monteforte

La seconda prova di questo Sanremo 2015 è stata più che altro fisica. Restare svegli tra i miagolii delle big in gara, le gag dei finti giornalisti ed i comici presunti, più che un’impresa, è stata una Cura Ludovico, non a caso trasmessa dalle reti concorrenti che da anni ormai hanno rinunciato alla controprogrammazione festivaliera, leggi suicidio, accontentandosi di portare a casa una nicchia certa di masochisti che ieri si è martellata i genitali con la milionesima visione di Arancia Meccanica, pur di non mischiarsi con noi gentaglia che non cambia canale nemmeno durante la pubblicità per non perdersi lo spot di Coconuda. A tal proposito, chi si aspettava qualcosa di sanremese, una Tatangelo che andava a sgolarsi sul palco facendo piangere le ragazze delle periferie di tutto il sud, è rimasto deluso. Persino Anna, un caposaldo del trash più sudicio, ha calcato il palco in versione redenta dimostrando ai neocatecumenali in ascolto che nel Conchita day almeno un omosessuale era stato fatto fuori dall’Ariston: il suo truccatore. Convertita al nude e al castano mielato, Lady D’Alessio in versione suorina ha fatto rimpiangere la burina di Sora che aizzava le vaiasse di Scampia contro quei bastardi degli ex. Fortuna che alla quota cafonate c’hanno pensato gli stylist di Emma e Arisa che ad ogni cambio d’abito hanno fatto sussultare il pubblico teen di Muccassassina che ha potuto dire stop alla caccia all’outfit per la festa di martedì grasso. Per quanto riguarda la terza schierata, Rocio Bova, anche stavolta non pervenuta. La più inutile delle vallette della storia di Sanremo, più inutile persino di Ivana Mrazova che per ricordarci il nome c’è stato bisogno di googlare “valletta malata sostituita da Rodriguez e Canalis”. Ad ogni sua discesa dalla scalinata la farfallina sull’inguine di Belèn batteva le ali provocando un tornado in Texas. Almeno lì, non hanno rischiato di addormentarsi come il pubblico di Raiuno che ha pagato la cieca fedeltà al santo patrono dei teledipendenti con il monologo di Pintus e lo speciale “L’Eredità” con concorrente Charlize Theron, i cui ritmi hanno sottoposto il mondo ad un pericolo ben più grande dell’avvento di Morfeo: l’immacolata concezione di un altro Anania.

(SERATA UNO – Un Sanremo Opus Gay)


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Il collettivo Mmasciata è un movimento di cultura giovanile nato nel 2002 in #Calabria. Si occupa di mediattivismo: LA NOSTRA VITA E' LA NOTIZIA PIU' IMPORTANTE.

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